Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte

266684
Sgarbi, Vittorio 33 occorrenze
  • 2012
  • Grandi Passaggi Bompiani
  • Milano
  • critica d'arte
  • UNIFI
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L'arte è contemporanea. Ovvero l'arte di vedere l'arte

abitava a Sandrigo, piccola città vicino a Vicenza dove è sepolto il fratello di Carlo Emilio Gadda. Nella bella casa di questo mio compagno di scuola

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internazionale, come nel caso del Liberty, che, anticipando di mezzo secolo il concetto di design, si esprime non tanto e non solo nel quadro, nella scultura

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cinquemila ne ha un effetto che potremmo definire manieristico. Ma nella “grotta del culatello” non c’è alcuna finalità artistica. Non è un conchiglia

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progetto di Daniele Kihlgren - e io oggi lo indico, nella radicale impresa di conservazione, come un progetto avanzato, progressista, d’avanguardia - ma

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nell’intendere l’arte contemporanea come un corpo che non sta fermo, come è inevitabile che sia nella Storia -, e che occorre riosservare di sei mesi

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Arcangeli e trasmesso a noi ma che si trasformava con la tensione delle superfici nella pittura vista dal vero, una tensione non vitrea bensì di corpo che

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conosciuti molti altri, e li ho fatti conoscere, sempre vedendo nella produzione contemporanea, nonostante la mia considerazione degli antichi, il

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la donna e viene presa per opera d’arte senza la donna: in realtà è un semplice oggetto d’uso, ma diventa opera d’arte nella percezione del luogo in

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stupirmi. Ed è tanto incessantemente attuale, quindi contemporaneo, da echeggiare nella protratta attualità di un’immagine di cronaca quindi lontana

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’impero Romano d’Oriente. Noi oggi lo studiamo come uno iato nella Storia, ma chi viveva allora avvertiva qualcosa di non immediatamente percepibile nei

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eppure certamente riuscito, visto che ne parlarono tutti i giornali e i telegiornali. Un video che, nella sua bruttezza o nella sua volgarità, ha comunque

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, posseggono in realtà una magia ipnotica. Van Gogh vuole darci uno shock visivo. D’altra parte, nella sua cultura che ha radici nel realismo di

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Van Gogh è uno di quegli artisti che arrivano alla fine dell’esistenza nella totale infelicità, per poi, dopo la morte, diventare i più amati, i più

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Nella rottura che, dall’impressionismo in poi, l’arte moderna consuma con la civiltà classica, al posto del committente, del principe, del Papa

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ripetuto costituiscono gran parte del successo e del valore di un artista. Cosa che si riflette nella moda, dove la griffe, il marchio, è parte dell’opera

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trecento dipinti; e, man mano che ci si avvicina ad artisti come Giorgio Morandi, si vede che il conflitto fra qualità e quantità è vissuto nella

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Nella pittura classica, l’autonomia del pittore sta solo nello stile tanto che il principio di riconoscimento dell’opera d’arte non è il suo

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pubblico francese e quel poco di senso dello Stato che resta nell’amministrazione e nella classe politica francesi.” Marc Fumaroli, “Le Monde”, 1 ottobre

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Gli artisti devono confondersi con il mondo, farsi coinvolgere nella vita, stare sulle pareti delle case e non soltanto su quelle asettiche dei musei

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che abita nella zona di via San Gregorio Armeno o di Forcella, il madre non è un luogo d’interesse, non è un luogo che frequenta. Quindi non si capisce

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Hermann Nitsch, protagonista di una memorabile serata nella chiesa bolognese di Santa Lucia, con scannamento di animali e sangue schizzato ovunque, e

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collezionisti, critici e amatori, Antonio López García è stato salutato a Madrid nella mostra che gli ha dedicato il Museo Thyssen-Bornemisza come un

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, sentendosi così nella condizione di isolato o di appartato. Condizione che in realtà va intesa come privilegiata, avendolo reso immune da influenze, tendenze e

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”. Sembra essere questo l’imperativo cui Cattelan obbedisce, nella convinzione che l’opera consista più in ciò che se ne dice che in un’essenza autonoma

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. Già è infausta la memoria dell’“arte degenerata”, e proprio a quella sembra volersi riferire Cattelan, nella speranza che la sua venga riconosciuta

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Mondrian, di capire che non si è nel Rinascimento o nel Romanticismo, bensì tra il 1915 e il 1940. Un’opera astratta, non avendo referenti nella realtà

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inscritte in una dimensione comunque funerea, morbosa, per la delizia di anime belle, afflitte dall’idea di tentare di trovare nella pittura qualcosa che c

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nella moda, oltre che nel design e nei video, che cogliamo l’unico comune denominatore estetico che ci dia il senso della nostra epoca.

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, e quindi esposte, nella sede della Biennale arte, a Venezia. Così ho pensato di creare un Padiglione Italia esteso in tutto il Paese, in luoghi dove

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Qui nasce l’idea di Librino, quartiere periferico a sud-ovest di Catania, dove Antonio Presti ha coinvolto un gruppo di giovani artisti nella

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potere dei giovani nelle strade, e che si manifesta nella pittura ed è capace di trasformare il grigiore di una parete o di un muro. Nulla è più brutto

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’aratro, le stoviglie di rame nella stanza della cucina, gli strumenti per filare. Viceversa, quegli stessi oggetti, e anche altri scatole usate

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L’editore Franco Maria Ricci, che ha pubblicato libri pregiati e di valore, si è ritirato nella campagna di Fontanellato, non lontano da Parma, e

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